domenica, luglio 02, 2006

L'ego freudiano

Forse la psicanalisi di Freud sarà un po' datata, ma oggi mi sentivo parecchio curioso sui concetti di Ego (la prima persona in latino), SuperEgo e id (lui neutro latino, das es in tedesco), così come l'aveva originariamente impostata.

L'Ego rappresenta una sorta di punta dell'iceberg, un mediatore di conflitti tra la nostra natura bestiale rappresentata dall'id e i nostri valori e la nostra moralità codificati all'interno del SuperEgo. L'Ego è la nostra parte pienamente cosciente e in esso si concentrano intelligenza, sintesi, memoria, sensi.

Viceversa il SuperEgo è formato in gran parte di materia non cosciente e rappresenta un bacino in cui confluiscono i nostri valori, le nostre paure più inspiegabili, la nostra moralità. Si può dire che sia il luogo in cui la cultura sociale viene internalizzata, e se si vuole, quest'area della nostra psiche è una specie di freno alla natura animale di cui facciamo parte, marchiata da milioni di anni di evoluzione nel nostro id.

Quest'ultimo contiene i desideri bestiali e nativi, gli istinti di natura primitiva come il desiderio sessuale, la sopravvivenza, l'auto-gratificazione immediata.

L'analisi di Freud sarà anche pienamente superata, ma non posso fare a meno di pensare che questo tipo di classificazione rispecchi in qualche maniera in nostro modo di agire e di pensare. Collegato all'analisi freudiana è il complesso di Edipo (di Elettra per lei), su cui mi piacerebbe ritornare prossimamente.

Fonte: Wikipedia.

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