Anni e anni a pensare a come espugnare il fortino della grande impresa. Seduti sulle nostre scrivanie, assediavamo il ricco tesoro della big corporation dipingendo Linux (a ragione) come potente, sicuro, completo e affidabile. E cercavamo di farci una ragione sulle motivazioni della bassa diffusione sui client di questo sistema operativo.
La tremenda verità è che alle grandi imprese non gliene frega nulla di un sistema più bello, potente, figo tutto quello che volete. Vogliono un sistema che sia controllabile, dall'inizio alla fine. L'esigenza più sentita riguarda la capacità di porre dei limiti alla libertà degli utenti di usare il pc. Non perchè si sia in vena di totalitarismi aziendali, ma spinti dal martello oppressore degli obiettivi di efficienza.
Pensateci bene: con Microsoft i sistemi informativi possono fare di tutto sul pc appena ti connetti alla rete, e l'utente non ha la benchè minima possibilità di intervenire nè tantomeno comprendere cosa accada. Tra le altre cose: Windows Server può monitorare: la totalità dei files che si trovano sull'hd, i programmi che avete installato, la history di Internet Explorer, ora di accensione e di spegnimento e molte altre cose utili a determinare se il nostro caro dipendente sta lavorando o invece guardando un film a luce rosse in un impeto ormonale.
Tutte queste cose, con un sistema Linux non solo si possono difficilmente fare, non c'è proprio nessun sviluppare disposto a implementarle! Il mio ragionamento è che Linux è condannato a rimanere fuori dalla cerchia finchè queste caratteristiche (che io non condivido) non verranno costruite.
Paradossamelmente, per vendere non dovremmo puntare sulla libertà, ma sul controllo.
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